Di arch. Marco Capellini
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una progressiva attenzione per le tematiche ambientali. L’allarmismo delle associazioni ambientaliste e degli scienziati sulle probabili catastrofi a cui il pianeta andrebbe incontro, la presa di posizione dei diversi governi verso la tutela dell’ambiente con la conseguente introduzione di norme, le risorse naturali del nostro pianeta eccessivamente sfruttate, la produzione di massa di “nuovi” prodotti orientati a soddisfare un consumatore sempre più esigente, sono tra le principali cause di una situazione generale caratterizzata da maggiore consapevolezza riguardo all’insostenibilità degli attuali modelli di produzione e consumo.
Che qualcosa sta cambiando ce ne siamo accorti.
Mai come oggi la questione ambientale è stata al centro di campagne pubblicitarie orientate alla vendita di prodotti ecologici. Automobili, cellulari, elettrodomestici, vestiti, arredi e altro ancora, si sono trasformati all’improvviso in prodotti “green”. Inoltre il proliferare di marchi ambientali e certificazioni (in alcuni casi “fai da te”), che hanno il compito di dare una qualche “garanzia” al consumatore sull’acquisto di prodotti rispettosi dell’ambiente, rischiano di creare più confusione che informazione.
Ma sarà tutto vero ciò che dicono? E noi come facciamo a saperlo?
La sostenibilità in un prodotto non può essere misurata, pesata, toccata o annusata.
La sostenibilità di un prodotto non può essere comprata.
La sostenibilità in un prodotto è la necessità di integrare nello stesso i valori ambientali, sociali ed economici.
Materiali, processi produttivi, trasporti, consumi e fine vita, sono tutti aspetti che caratterizzano la sostenibilità di un prodotto.
Il compito di progettisti e imprese consiste nel concepire e produrre nuovi prodotti tenendo in stretta considerazione tutti gli aspetti ambientali e sociali.
Il compito del progettista (o designer) è quello di cercare di tendere verso la migliore sostenibilità di prodotto, attraverso la scelta di forme e funzioni che ne ottimizzino al meglio l’utilizzo e la durata.
Il compito delle imprese è di “produrre la sostenibilità” attraverso una corretta e responsabile scelta di materiali, processi produttivi, sistemi di trasporto e funzioni di utilizzo.
Molte piccole, medie e grandi imprese hanno visto nel design per la sostenibilità una soluzione per la concezione di nuove gamme di prodotti. Prodotti che costano qualche euro e prodotti che costano migliaia di euro. Prodotti dove il design è il risultato di un percorso caratterizzato da scelte responsabili di materiali, tecnologie e funzionalità.
Prodotti che permettono di conciliare la convenienza ecologica con quella economica.
Altre imprese hanno visto nella sostenibilità solo un nuovo canale di vendita e quindi l’opportunità di creare prodotti per uno specifico segmento di mercato.
Non basta vendere un prodotto accompagnato dalla scritta “eco” senza interventi sostanziali di miglioramento continuo nell’ottica della sostenibilità.
Ma non è tutto.
Gli aspetti di sostenibilità presenti in un prodotto vanno comunicati. Anche il consumatore deve essere responsabile della propria scelta d’acquisto. Il consumatore deve essere “informato” e “formato”. Il consumatore deve essere messo nelle condizioni di saper riconoscere, confrontare e scegliere anche la valenza socio-ambientale di un prodotto.